sabato 30 ottobre 2010

Costa – Cacciari –Orsoni.


Nelle varie assemblee dei cittadini del Lido ho notato un leitmotiv ricorrente: il pentimento.
“Siamo stati presi in giro e ci pentiamo di averli votati” riferito ai vari sindaci di Venezia. Questo avveniva  ancora ai tempi della giunta Costa. C’è chi si ricorda delle promesse elettorali e come non sono state mantenute. Cacciari, poi, al quale era stata data fiducia, cosa ha lasciato in ricordo ai lidensi ? Una baracca incompiuta mangiatrice di soldi per le manutenzioni,  completamente inutile, che ostruisce la vista del mare di nome Blue Moon. Struttura odiata dai cittadini lidensi che avrebbero preferito una bella terrazza a mare ben impermeabilizzata, non come l’attuale colabrodo, e con sotto bar ristoranti negozi.
Quanto è stato speso ? e quanto per quel altrettanto inutile ponte (della vergogna) di via Lepanto, altra eredità Cacciari-Gusso assieme ad un terminal di S.M. Elisabetta costosissimo del quale è inutile parlarne, basta guardarlo. Non parliamo nemmeno della trasformazione antistorica del borgo (ormai borgo per modo di dire) di Malamocco ridotto a fax simile di paese della nostra provincia che poteva essere ristrutturato senza perdere la sua classica fisionomia. Di piste ciclabili, poi, neanche l’ombra, “Il Lido è tutta una pista ciclabile !” era lo slogan di Cacciari mentre noi andavamo ai funerali di chi in bici moriva. 
E il pentimento di averli votati ora si ripete. Chi avrebbe mai creduto che l’attuale sindaco al quale i cittadini lidensi hanno dato fiducia, pur essendo un espertissimo giurista, si fosse impelagato su di un contratto capestro con l’Est-Capital ereditato dalla gestione Cacciari ? Con la sua abilità ha evitato  il vecchio contratto ma così i lidensi sono caduti dalla padella alla brace. Ora, tutto quello che precedentemente era un ricatto: “Busta A”, viene legalizzato e,  con un misero aumento di prezzo, si rifà una gara peggiore della prima regalando alla controparte enormi guadagni e lasciando mano libera all’abbattimento del Monoblocco, alla costruzione di un’inquinante darsena in mare, la privatizzazione della spiaggia libera, oltre a quanto  già stabilito anche precedentemente, per esempio: la sottrazione di verde e la conseguente cementificazione del Parco della Favorita.
Ma i cittadini non resteranno con le mani in mano, adesso l’hanno dimostrato sul serio e questa volta non molleranno, faranno sentire la loro voce, raggiungeranno le 10.000 firme (più di mezzo Lido) e dimostreranno tutta la loro rabbia, sono stanchi di pentirsi.