domenica 31 ottobre 2010

Stop al nuovo bando per l'ospedale al Mare (La Nuova Venezia)

«Alla fine, commissario e Comune vogliono vendere il Monoblocco trasferendo ancora più lontano dall'ospedale civile i servizi sanitari, con grave danno per i lidensi. Vogliono "regalare" ai privati una darsena da 2500 posti, che porterà solo inquinamento e traffico, e un'intera spiaggia. In cambio di cosa? Di una sala cinematografica: il nuovo bando la vendita dell'ospedale al Mare va bloccato».  Dopo mesi di mobilitazione, non mollano la presa gli animatori del Movimento per la difesa della sanità pubblica e del Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido. Ieri si sono dati appuntamento davanti a una Ca' Farsetti deserta, per una conferenza stampa-manifestazione, per chiedere al sindaco Orsoni e al commissario Spaziante di rinunciare a quanto già deciso: rimettere all'asta l'ex ospedale al Mare - dopo il lungo contenzioso con Est Capital, Mantovani, Condotte - inserendo nella vendita ciò che era stato inizialmente escluso, come la maxi-darsena, la cessione della spiaggia e l'abbattimento del Monoblocco (pur a fronte dell'avvenuta realizzazione di un nuovo distretto sanitario).  «Si sta portando a compimento un piano ben preciso, una "macchinazione" a favore dei privati, ai quali viene offerto tutto quello che chiedevano, dapprima negato: Monoblocco, darsena, spiaggia», incalza William Pinarello, «la darsena a mare si svilupperà per 1800 metri per 800, "oscurando" la spiaggia e con la realizzazione di strutture, bar, negozi lungo la diga degli Alberoni. Serviranno almeno 500 posti auto: dove li faranno? Il traffico lungo via Selva e via dell'Ospizio sarà elevatissimo. Una darsena così porta inquinamento acustico, atmosferico, delle acque: a parte i motori, essendo a mare le barche non avranno l'obbligo di wc chimico e potranno scaricare in acqua». «Per l'occasione», prosegue Fabio Cavolo, «è stata ripristinata anche una "lunata" curvilinea che era stata bocciata dalla stessa Via regionale quando fu proposta nell'ambito delle opere del Mose: la diga "spingerà" lungo le spiagge le acque in uscita da Venezia. Ci dimenticheremo un'altra Bandiera Blu». «Tra le 23 prescrizioni della Salvaguardia al piano territoriale provinciale, c'è l'esplicita esclusione di darsene a mare», osserva il sindacalista Salvatore Lihard, «questo nuovo bando prosegue sulla scia di decisioni fatte in nome della sola speculazione immobiliare: per sostenere la Mostra del Cinema si può intervenire sull'attuale palazzo e sul Casinò, senza regalare l'isola ai privati. Il commissario Spaziante ha fallito e il Comune deve fermare questo bando: 90 milioni, 9 in più del precedente con così tante concessioni? Non si può abbattere il Monoblocco trasferendo i servizi sanitari - e la piscina? - a San Camillo o Carlo Steeb, 20 chilometri più lontani tra andata e ritorno dal Civile: ne va della salute di tutti, un paziente con l'ictus rischierà di morire».