venerdì 26 novembre 2010

Biciplan: un bel minestrone.

Un biciplan che ha scontentato tutti i presenti che un po’ alla volta hanno abbandonato la sala.
Sarà per una impossibile lettura delle minuscole tavole proiettate, sarà per l’incomprensibilità nella spiegazione dei dettagli. Un incontro che non è servito a niente e non solo per quanto detto prima ma anche perché non si è fatto altro che parlare di costi: questa pista costerebbe così, oppure questa, ma costerebbe troppo, l’alternativa costerà meno ma…
Sapendo poi che qualsiasi sia la scelta i soldi non ci sono e il Biciplan se si farà, lo vedranno solo i nostri nipoti.
Abbiamo visto tanta buona volontà da parte dei progettisti, ma in concreto abbiamo assistito ad un progetto che nulla ha a che fare con delle piste ciclabili in sicurezza. Solo il 10% dei percorsi trattati potrebbero dirsi “in sicurezza” il resto sono le solite “righe per terra”.
La maggior parte delle piste, o meglio percorsi, sono stati tracciati sui marciapiedi, riducendo la larghezza del marciapiede ed inserendo un percorso per le biciclette largo il minimo indispensabile (per il doppio senso di marcia) allo stesso livello del marciapiede e senza alcuna separazione.  Risoluzione assurda in quanto il pedone, abituato al marciapiede normale, facilmente sconfina sulla pista ciclabile rischiando di provocare un incidente, non dico mortale, ma rilevante. Non piace a nessuno essere investito alle spalle da una bicicletta. Bisognerà istruire i pedoni, è la risposta, oppure spendere di più con una pista diversa. Infatti per fare le vere piste in sicurezza occorrerebbero ancora altri soldi oltre a quelli che non ci sono. La ciliegina sulla torta poi è stata la presa d’atto che tutti i nuovi lavori fatti durante la giunta precedente, tra inutili megamarciapiedi, auto in sosta, stringimenti di carreggiata, aiuole inadeguate,  è stata compromessa la creazione delle piste che potevano, come abbiamo tutti noi (dell’AltroLido) sempre sostenuto, essere previste prima dei lavori. Gli interventi del pubblico sono stati quasi tutti di critica, ma non solo su quello che forse si farà, ma anche su quello che è stato già fatto: un abitante di Pellestrina, con tanto di abbondante documentazione fotografica della nuova piste dell’isola,  ha dimostrato gli aspetti devastanti a cui si andrebbe incontro se si seguisse la stessa via. Dopo questo incontro, finalmente abbiamo le idee chiare, abbiamo assistito ad un bel minestrone che non serve a nulla e siamo usciti convinti di aver perso inutilmente due ore del nostro tempo.